martedì 25 novembre 2014

Babylonica

Il salice è un albero che sembra spento,
Triste e solo, a passarci accanto.
Ramingo nei pensieri e nell'eterno pianto,
S' anima solo quando sale il vento.

Piovono lacrime d'un vento remoto
Che soffia le rime di tristi versi
Di canti d'amore, d' amori persi
Ne fugge da tempo con animo vuoto

C'era una brezza ch'errava leggera
Quell'aria d'aprile che scalda la neve
Carezzò le foglie, le carezzò lieve,
Le foglie d'un salice in primavera

Bei ricordi son quelli del vento.
Ricorda di baci, diamanti notturni
Ma men che domani il passato non torni
Al vento i ricordi dan solo tormento

Tormento d'un sogno che porta il suo viso
Venefico balsamo per la mente
S' insinua profonda come fosse niente
Nel cuore scava con un sorriso

Dev'esser fortuna si tratti d'un sogno,
Sebbene tormento del cuore sia,
Ché la brama reca di volar via
E inseguir l'orizzonte divien bisogno.

martedì 18 novembre 2014

Fabula

La notte i sogni di nobili gesti
I panni sfoggiar di cavalieri errabondi
O di sete e merletti esibire le vesti
Regnando su troni d'onirici mondi

È triste destarsi in terre dell'arte
E l'arte qui è tutto quel che rimane
Ch'ai banchi del tempio si prende parte
E tutto si svende come puttane

"Venite signori! Ce n'è d'ogni prezzo!
Ne orgoglio ne onore necessita ai fessi,
Venite in italia e prendetene un pezzo
Che gliela svendiamo pei nostri interessi!"

Questo è il bando che c'è al parlamento
Ch'ai figli di Roma vuol far da padrone
È facile a loro riuscir nell'intento
S' ognun nell'intento s' atteggia a coglione

Le penne non bastano a farvi sentire
Non v'è nel sistema una via d'uscita
Perciò per trovarla bisognane uscire
Ammazzare il tiranno e aver salva la vita

Di questi discorsi avea piena la mente
Ma l'animo pieno di incubi oscuri
Di chi brama qualcosa e poi se ne pente
In dolente memoria dei giorni duri

Questa è la storia d'un uomo vero
Ch'ebbe l'amore per far del bene
La storia d'un uomo dal far sincero
E della causa delle sue pene

Poiché di pene n'ebbe ogni giorno
Da quando s' accorse di questo talento
E dannato d'allora sogna il ritorno
Dei tempi felici dell'età d'incanto

Torna da me, infanzia perduta
Perché mi hai lasciato in un mondo spento
Goccia dopo goccia la pioggia è caduta
Sciogliendo i colori che rapì il vento

La polvere e il sangue stringon le mani
Quando vai via e con te l'illusione
Che nella vita sian solo domani
E ieri nell'anima solo finzione

venerdì 7 novembre 2014

L'imporre le idee - parte 2

Un ulteriore punto a cui mi viene da pensare è il seguente.
Le persone a cui dico che potrebbero evitare di mangiare animali e derivati, sono le stesse che, esplicitamente o implicitamente, sostengono che una persona socialmente accettabile dovrebbe o deve:

  • avere un lavoro e prediligere questo ai propri affetti e passioni
  • avere ed utilizzare il denaro
  • avere quante più cose possibile (auto, cellulare, televisore, computer, casa...)
  • essere sempre completamente detersi, disinfettati, profumati, ben vestiti (secondo il loro metro di giudizio), finanche completamente depilati.
Se chiamano "imporre le idee" la scelta tra la mia compagnia e la mia assenza per il volersi nutrire dei corpi di miei fratelli e sorelle, come chiamano la scelta tra l'accettazione e l'emarginazione sociale per il solo voler essere liberi?

Il mio pensiero non rileva la differenza tra una mucca, una capra, una gallina e i miei familiari.
Perchè dovrei tollerarne l'assassinio?

Coloro che si definiscono onnivori fanno spesso appello alla libertà di scelta.
Ma se io convinco una donna che è giusto ed auspicabile soddisfare sessualmente gli appartenenti ad un gruppo religioso, lo chiamano lavaggio del cervello.
Se io convinco miliardi di persone che è giusto un secolare, quotidiano, organizzato, rituale, insalubre e non sostenibile omicidio di massa, lo chiamano libertà di scelta.
Ma di antispecismo e indottrinamento di massa vorrei parlare più approfonditamente in articoli dedicati.

Tuttavia, anche tralasciando il fatto che, grazie alla pubblicità, la propaganda, l'istruzione pilotata da banche, lobby e società farmaceutiche, la mancanza di informazione libera, le limitazioni dell'accesso alla cultura e svariati altri fattori, la popolazione non abbia per nulla la libertà di scelta che pensa di avere, la mia non è una scelta.
É un obbligo etico derivato dall'informazione.

Se pensiamo di noi stessi come di individui compassionevoli, di quelli che commuovono alla vista di una pecorella che gioca nell'erba, smettere di nutrirsi e vestirsi grazie allo sfruttamento degli altri animali non è più questione di scelta, ma solo di amore, compassione e coerenza.
Una logica conseguenza.

martedì 4 novembre 2014

L'imporre le idee - parte 1

Vorrei provare a prendere in esame una situazione nella quale ogni vegetariano/vegano è venuto a trovarsi almeno una volta, partendo da un episodio capitato a chi scrive

Comincia tutto da una mia frase , buttata lì anche un po' per scherzo, che grosso modo suonava come:
"potresti anche smettere completamente di mangiare affettati, faresti un sacco di bene a molti (individui)".
La risposta, data da una terza persona tra l'altro, è stata:
"è fastidioso che cerchi di imporre le tue idee agli altri. Tu hai fatto una scelta ed è giusto che gli altri facciano le proprie.

Ora, per prima cosa, io non vedo nulla di aggressivo o impositivo nella mia affermazione. Provo a chiarire con un paio di varianti:
"Potresti (smettere di fumare), faresti (molto bene alla tua salute)".
"Potresti (investire in immobili), faresti (un sacco di soldi)".
Tralasciando la validità di queste affermazioni, io non vedo aggressività o coercizione.
Cosa vuol dire imporre un'idea?
Che io ricordi, non ho mai preso a randellate qualcuno che stesse mangiando del prosciutto.

Per quanto riguarda la mia idea in particolare, è molto semplice: non esiste differenza di valore tra le vite delle diverse specie (e ai fini di quest'articolo, ci limiteremo alle sole specie animali).
Vuol dire che la mia coscienza non tollera la privazione della vita di nessun animale da parte dell'animale umano. Se non altro, quanto meno perchè può evitarlo (e anche molto facilmente, aggiungerei).

Ti sto imponendo le mie idee quando mi rifiuto di stare con persone che si nutrono di animali?
Sto semplicemente imponendoti una scelta: mangiare un animale o restare in mia compagnia. Bisogna solo valutare di cosa si ha meno necessità.

Io non tollero la presenza di chi mangia animali principalmente per due motivi:

- primo, la cosa mi disgusta, come lo farebbe l'assistere ad un omicidio senza poter far nulla per impedirlo.

- secondo, la tolleranza nei confronti di queste persone, nell'atto di manifestare un certo tipo di comportamento, implicherebbe, per estensione, la tolleranza nei confronti del comportamento stesso.

Mi spiego meglio. C'è differenza tra considerare un'azione sbagliata e il considerare un'azione giusta (o quanto meno opinabile) ed astenersi dal compierla.
In quest'ultimo caso io scelgo, per le ragioni più diverse, di non fare qualcosa, ma lascio agli altri la libertà di decidere se sia giusto o meno farlo.

Nel primo caso invece, io trovo un'azione ingiusta (moralmente, eticamente ecc...) e non ammetto nemmeno che siano gli altri a compierla.

Di problemi simili è pieno il quotidiano di chiunque.
Tante persone troverebbero disdicevole baciare una persona del proprio sesso, ma tollererebbero chi decidesse di farlo.
Le stesse persone non sceglierebbero di passare il sabato sera sgozzando vergini, e nemmeno potrebbero ammettere che fossero altri a farlo.
Spero di aver chiarito il concetto.

sabato 1 novembre 2014

Risposta al post di un onnivoro

Riporto un post pubblicato sulla pagine "Le Cazzate dei Carnivori":

"Non sopporto più i vegani. Cosa faccio? Ma soprattutto, come ho fatto a farmi venire questa fissazione? So da anni della loro esistenza, ma ultimamente me ne sono ossessionato. Era meglio l'ossessione atea. Ma si sa, io purtroppo ho sempre avuto un forte spirito di contraddizione. Ora, dire che Dio non esiste non è più una provocazione, l'ateismo ormai è stato sdoganato, è diventato mainstream, quindi mi è passata l'ossessione atea, pur rimanendo anticlericale. Persino le bestemmie hanno perso il loro gusto, anche se sono comunque da evitare se non si vuol essere bannati da un sito. Oggi suscita molto scalpore ammettere di nutrirsi di carne e di latte. Basta anche solo citare uno di questi alimenti per scatenare polemiche proibizioniste. Ci chiamano mostri, ci augurano malattie, ci considerano indegni di vivere su questa terra, idolatrano gli animali e nutrono un odio immotivato verso di noi.
Si sentono Dio, pretendono di avere in mano la verità assoluta e cercano di lavarci il cervello con le loro idee e col loro terrorismo psicologico.
Avessero almeno la decenza di relativizzare, come facciamo noi, e di considerarci persone come loro. Anche tra noi “onnivori” ci sono persone per bene, che piaccia o no.
È inutile farci vedere i loro video: molti di noi li hanno visti e sanno benissimo cosa sono gli allevamenti intensivi, e non ce ne frega niente. Finché carne, latte, uova e formaggi saranno legali, potremo continuare a mangiarli in assoluta buona fede, come facciamo con tutti gli altri cibi.
Essere vegani è una scelta rispettabile, etica e salutista, ma non siamo nessuno per decidere delle vite altrui.
Non siamo nessuno per proibire a qualcuno le sigarette o il vino a tavola, come i vegani non devono farci paranoie sul latte che beviamo a colazione da una vita.
Finché non ci interferiscono e non nuociono alla nostra incolumità fisica e mentale, possono fare quello che vogliono.
Molti sono convinti che il latte faccia solo male, ma non tutti i corpi funzionano allo stesso modo.
Il fumo fa male, è risaputo, come anche l'alcol e molti prodotti legali che si trovano tranquillamente al supermercato.
Ma a fare male è soprattutto il proibizionismo.
Il fumo fa venire il cancro.
Anche il consumo di carne può provocare il cancro.
Il proibizionismo e il terrorismo psicologico, invece, provocano il cancro dell'anima, ovvero la depressione.
Di depressione si può morire, come si può morire di cancro.
La vita è una sola.
Difendiamo la vita.
Diciamo NO al proibizionismo"

La mia risposta:

Tanto per cominciare, se stai camminando bendato in mezzo alla strada e un passante ti dice che così potresti essere investito diresti forse che ti sta augurando di essere investito?

Sul fatto che i vegani si sentano Dio, un essere umano che pensa di avere il diritto di decidere della vita di ogni altro animale, non si comporta come se si sentisse Dio?

Non mi è mai capitato di imbattermi in un vegano che dicesse di essere migliore degli onnivori. Ma i vegani sono più etici, questo è un dato di fatto.
Ora, se gli onnivori pensano che essere più etici equivalga ad essere migliori, allora che siano più etici, e diventino vegani. Ma che i vegani siano migliori degli onnivori, non lo dicono i vegani, lo dicono gli onnivori.

Essere vegani non è questione di legge, è questione di etica. 150 anni fa era legale possedere un altro essere umano. Era legale, non etico.
Fare una cosa nella legalità non è sinonimo di fare la cosa giusta.

Per quanto riguarda le paranoie, quelle sono cose che ognuno fa a se stesso, che non è possibile imporre agli altri. Se la vicinanza di chi non sfrutta gli altri animali ti infastidisce è un bene, perchè in fondo sei tu a pensare che ciò che fai sia sbagliato. Prendere coscienza di ciò, questo è essere vegani.

Dire che il latte possa far bene ad alcuni perchè il loro corpo funziona in maniera diversa è come dire che certe macchine hanno motori che vanno bene con lo Jagermeister.

Essere vegani etici non implica necessariamente essere salutisti.
Essere vegani salutisti non implica necessariamente essere etici.

La prima cosa che provoca il consumo di carne non è il cancro, ma la morte dell'animale a cui quella carne apparteneva.

Astenersi dal mangiare animali non è proibizionismo.

Se siete terrorizzati dalla descrizione delle torture inflitte agli animali fate bene ad esserlo, perchè è una cosa terrificante.

Se siete terrorizzati dalla consapevolezza che tutte quelle torture vengono inflitte a causa vostra fate altrettanto bene, perchè è la verità.

Se pensi che la vita sia una sola e che debba essere difesa, hai tutta la mia stima. Nei mattatoi che vengono finanziati dagli onnivori ci sono un sacco di vite che necessitano di essere difese. Puoi cominciare da quelle.